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mercoledì 16 luglio 2008

RIM tiene duro, Bold ha più carattere dell'iPhone

Research In Motion, l'azienda statunitense che si nasconde dietro al successo del BlackBerry, supererà senza problemi la recente congiuntura economica. Ne è convinto Jim Balsillie, CEO dell'azienda, che durante l'ultimo incontro con gli azionisti ha spiegato i prossimi progetti di espansione del Gruppo. Non soddisfatti della presenza in ben 140 paesi, vi saranno ulteriori sviluppo in Russia, Ameria Latina, Cina e Sudest Asiatico.

"Non siamo certamente a corto di opportunità", ha dichiarato Balsillie. "Siamo in prima posizione, una posizione che ci ha fatto guadagnare e meritare ciò che abbiamo". Gli analisti, negli ultimi tempi, hanno espresso dubbi infatti sul futuro del colosso statunitense: la crescente competizione nel segmento smartphone e il periodo nero dell'economia statunitense potrebbero incidere fortemente sulle azioni – cosa per altro già concretizzatasi con un recente calo del 25%.

La strategia futura comunque è chiara, poiché si parla già di nuovi modelli e applicazioni; senza contare l'incremento degli investimenti nel dipartimento di Ricerca & Sviluppo. L'obiettivo è di conquistare quote di mercato in ambito consumer, puntando su funzioni multimediali e una campagna il cui claim è " BlackBerry for life".

Si inizierà quest'estate con il BlackBerry Bold, un modello 3G che cercherà di rispondere al successo dell'iPhone.

iPhone 3G, il firmware 2.0 5A347 per eliminare il display giallo

Nonostante non sia passata nemmeno una settimana dal lancio commerciale del nuovo iPhone 3G, è già disponibile il primo aggiornamento software.
I primi possessori di iPhone 3G hanno infatti scoperto l'esistenza di un nuovo firmware che, oltre risolvere alcuni bug, dovrebbe apportare una calibrazione del colore diversa rispetto a quella presente inizialmente, correggendo così l’effetto giallognolo rilevato sul display touchscreen dell'iPhone 3G.

Apple iPhone 3G
Apple iPhone 3G

Tutti gli iPhone 3G in commercio hanno la versione firmware 2.0 5A345, ma sul telefonino di Cupertino è già possibile installare la più recente 2.0 5A347.
Va detto che iTunes non segnala la disponibilità di questo aggiornamento, di conseguenza per aggiornare il proprio iPhone 3G bisognerà collegare il telefono a iTunes ed effettuare il “Ripristina” (prima di fare il ripristina è bene fare il backup, altrimenti andranno persi tutti i dati).

martedì 15 luglio 2008

IPv6, la rete GARR è pronta

L'invito del commissario europeo alle telecomunicazioni Viviane Reding non è caduto nel vuoto. Un mese fa la Commissione aveva richiamato l'attenzione sul problema degli indirizzi IP, ormai prossimi all'esaurimento: l'unica soluzione possibile è il passaggio dall'attuale IPv4 al nuovo e più moderno IPv6. Un passaggio che, tuttavia, negli ultimi anni ha stentato a prendere abbrivo, e che dunque va imposto con una decisa sterzata. Dall'Italia risponde il Consortium GARR, che alla UE fa sapere: siamo già pronti.

Già dal 2002, spiega l'associazione che fornisce connettività di rete a banda larga alle istituzioni accademiche e di ricerca, grazie ad un progetto denominato 6net di cui GARR era responsabile per l'Italia, la rete del consorzio ha iniziato a sperimentare l'applicazione del nuovo protocollo. Al termine del progetto, termine che risale al giugno del 2005, GARR ha poi provveduto ad implementare gradualmente IPv6 nella infrastruttura di produzione della sua rete, che ad oggi risulta double-stack, vale a dire in grado di offrire a chiunque vi sia collegato tutti i servizi sia in modalità IPv4 che IPv6.

Secondo GARR, i vantaggi di quest'ultimo protocollo sono evidenti. Oltre ad un più ampio spazio di indirizzamento, che garantisce fino a 2 alla 128ma combinazioni disponibili e che risolve in modo pressoché definitivo il problema presentato da IPv4, ci sono quelli offerti dalla possibilità di collegarsi sempre con lo stesso IP in rete conservando le proprie credenziali, nonché un layer di sicurezza inserito di default nel protocollo che garantisce la comunicazione affidabile e riservata via rete.
Ma i vantaggi di IPv6 si allargano anche alle applicazioni multimediali, che ai tempi della formulazione di IPv4 non erano neppure ipotizzabili, senza contare la maggiore flessibilità che il protocollo garantisce per i possibili sviluppi futuri. GARR cita ad esempio intere reti cittadine di illuminazione pubblica controllabili attraverso Internet, o più ristrette ma altrettanto capillari reti domestiche che consentirebbero di controllare dalla lampadina ad ogni singolo elettrodomestico. Possibilità che "dovrebbero fungere da catalizzatore" per le imprese per spingerle "sulla strada dell'innovazione" e condurre alla nascita della "prossima generazione di applicazioni Internet".

Le università, fanno sapere dal Consortium, hanno già avviato questo tipo di sperimentazione sulle proprie reti LAN e WAN: IPv6 non va vista come una soluzione in discontinuità con IPv4, bensì come una scelta da sviluppare in parallelo per "determinare alcuni cambiamenti nelle modalità con cui finora sono state gestite e pianificate le reti, soprattutto nel settore della sicurezza". L'invito è quello di sfruttare questi due anni per familiarizzare con le novità, così da non arrivare impreparati al cambiamento ed essere anzi pronti ad approfittare di tutti i vantaggi offerti da IPv6.

notizia presa da www.punto-informatico.it

MobileMe, appena arrivato e già in affanno

Mentre cresce la soddisfazione a Cupertino per i considerevoli volumi di vendita del nuovo iPhone 3G e il successo dell'AppStore, tecnici e sviluppatori di Apple sono ormai impegnati da giorni nell'affinare MobileMe il servizio "cloud" che ha da poco sostituito la precedente funzione .Mac. Nonostante una dettagliata pianificazione, corredata da note informative puntuali agli utenti di .Mac, la transizione tra il vecchio sistema e il nuovo si è dimostrata molto più difficile del previsto, comportando numerosi disservizi - spesso non ancora risolti - per gli abbonati ai servizi Apple.

Concepito per fornire il massimo della sincronizzazione tra il proprio Mac, o PC, e il nuovo iPhone 3G, MobileMe è stato lanciato negli ultimi giorni della scorsa settimana sia per i nuovi clienti che per gli abbonati al precedente servizio .Mac. L'aggiornamento per questi ultimi al nuovo sistema "cloud" si è rivelato particolarmente macchinoso e in numerosi casi inconcludente. Dopo una fase di blackout durata anche 36 ore, periodo di tempo in cui gli utenti non hanno potuto usufruire delle tradizionali funzioni fornite da .Mac posta elettronica compresa, Apple ha iniziato a rilasciare a macchia di leopardo i nuovi servizi di MobileMe, generando così molta confusione tra gli utenti, che per intere giornate si sono confrontati online sul forum ufficiale di Cupertino.

Il passaggio da .Mac a MobileMe prevede, infatti, l'istallazione di un aggiornamento per i possessori di un computer Mac. L'update provvede a modificare gli account dal vecchio sistema al nuovo, introducendo negli applicativi coinvolti, tra cui Mail e iLife, le nuove funzionalità legate al servizio "cloud". A poche ore dal suo rilascio, Apple ha inspiegabilmente ritirato l'aggiornamento lasciando nella totale incertezza i numerosi abbonati all'ormai storico .Mac, che si sono confrontati a lungo sul forum ufficiale. Dopo numerose ore, la società di Cupertino ha infine rilasciato una nuova versione (da 1.0 a 1.1) dell'aggiornamento a MobileMe, consentendo nuovamente ai vecchi utenti la migrazione verso il nuovo sistema. Transizione che ha comunque riservato non poche sorprese.

Fino ad ora, infatti, la maggior parte degli utenti lamenta una forte lentezza dell'intero sistema sia nelle funzioni base come la posta elettronica, che in quelle più elaborate come la sincronizzazione dei calendari e delle gallerie fotografiche. La funzione di iDisk, il vero tallone di Achille della precedente versione .Mac, continua a funzionare a sprazzi con tempi di attesa particolarmente lunghi anche per l'upload di un solo file dal peso di pochi kb. Una prestazione nel suo complesso deludente e lontana dal sistema rapido e reattivo presentato appena un mese fa nel corso del WWDC.

MobileMe non supporta, inoltre, i browser più datati, richiedendo agli utenti Windows di passare almeno alla versione 7 di IE o alle edizioni superiori alla 1.5 per Firefox. Un dettaglio non indifferente, specie per chi lavora sui terminali aziendali in cui è impossibile procedere autonomamente a un upgrade di un applicativo importante come il browser. Anche la promessa compatibilità tra Windows XP e Vista con iDisk sembra non essere ancora pienamente operativa. Numerosi utenti lamentano l'impossibilità di predisporre il sistema operativo per riconoscere lo spazio di storage online di Apple, nonostante sia proprio la società di Cupertino a consigliarne l'utilizzo attraverso le pagine del suo sito di supporto.

Esasperati dai malfunzionamenti degli ultimi giorni, per un servizio in abbonamento da 99 dollari l'anno, numerosi utenti hanno dichiarato l'intenzione di chiedere un risarcimento ad Apple per le giornate in cui né .Mac né MobileMe hanno funzionato correttamente, nonostante l'impegno preso da Cupertino nei confronti dei suoi consumatori. Mentre sui forum ci si interroga sull'opportunità di rilasciare rapidamente un servizio lacunoso e in evidente affanno, ben distante da quanto promesso in precedenza, la situazione inizia lentamente a stabilizzarsi. Occorreranno probabilmente ancora alcuni giorni prima che MobileMe possa essere pienamente operativo, ma intanto lo scontento tra gli utenti aumenta.

Criticata la batteria dell'iPhone 3G: è davvero peggiorata?

Una delle prime critiche mosse al nuovo iPhone 3G di Apple, una che si è potuto toccarlo realmente con mano, è quella che riguarda la durata della batteria. Nonostante infatti essa utilizzi una tecnologia diversa ed innovativa rispetto alla versione 2G , come anche affermata già in fase di presentazione dalla stessa Apple, la batteria per il dispositivo UMTS ha prestazioni ben lontane dalla versione EDGE. Alla base di questo vi è l'innegabile fatto che l'UMTS di per se, soprattutto a causa dei numerosi passaggi 2G-3G e gli algoritmi di INTER-RAT ad esso associati, provocano un cospicuo aumento nei consumi di corrente, risultando dunque in un ridotto tempo di autonomia della batteria. PC World ha provato a mettere a confronto queste prestazioni con gli altri maggiori protagonisti della telefonia nel mercato americano.
iPhone 3g live
iPhone 3g live
Così si è visto che il nuovo iPhone 3G su rete AT&T ha un tempo di autonomia in conversazione di circa 5 ore e mezza be lontano dalle quasi 10 ore della versione EDGE; se il cambiamento può apparire critico, in realtà ci si rende ben presto conto che le prestazioni del nuovo iPhone sono assolutamente in linea con quelle di tutti i maggiori competitor nel segmento degli smartphone, se non migliori. Superiori di certo rispetto alle 5 ore e 18 minuti del HTC Touch Dual, alle 4 ore e 47 minuti del Pantech Duo, le 4 ore e 43 minuti del Motorola Q9.
Lo stesso campione di incassi, Nokia N95 , su rete AT&T raggiunge un tempo di talk time di sole 3 e 43 minuti.

iPhone 3G: la sicurezza preoccupa

Attenti ai malware sull'iPhone 3G . E' questo l'allarme lanciato dagli esperti di sicurezza di Trend Micro. “Gli utenti dell'iPhone presto si troveranno difronte a serie minacce di sicurezza se l'intera piattaforma del dispositivo non verrà migliorata”, si legge nel report “Trend Micro Threat Roundup and Forecast 1H 2008”.

“Grazie alle tante opzioni di connettività offerte dell'iPhone 3G molti utenti saranno più stimolati ad utilizzare siti per gli acquisti online e ad accedere a servizi di banking. Visto che la piattaforma dell'iPhone 2.0 è poco sicura, i dati di carte di credito potrebbero essere facilmente rubati”, hanno dichiarato gli esperti.

iPhone Hack
iPhone Hack

Come risolvere questo problema? Al momento non esistono vere e proprie soluzioni anti-spam o anti-spyware per l'iPhone ma gli sviluppatori Apple stanno già lavorando da tempo per migliorare l'affidabilità della piattaforma del loro gioiellino mobile.

Centrino 2, Intel firma la nuova rivoluzione dei notebook


In attesa dei risultati finanziari, che saranno resi pubblici nella notte tra il 15 e il 16 luglio, con qualche settimana di ritardo rispetto ai piani preventivati, Intel ha tolto i veli sulla nuova piattaforma per portatili Centrino 2, fino ad ora conosciuta con il nome in codice Montevina. Qualche ritardo dovuto all'approvazione di driver per il comparto video, che, secondo fonti Intel ufficiali, non comporterà a sua volta uno slittamento dei principali produttori di notebook basati sulla grafica integrata di Intel a metà agosto, come alcuni rumors in Rete avevano indicato ieri. È vero che il grosso quantitativo di notebook arriverà sugli scaffali tra agosto e settembre, nel cosiddetto periodo del back to school, mentre entro fine luglio si inizierà solo a vedere qualche esemplare di riferimento per alcuni produttori. Un ritardo che sembra però non preoccupare più di tanto Intel, che potrebbe aver regalato del tempo prezioso all'avversario di sempre, Amd, che proprio sulla grafica integrata potenziata nei portatili ha basato la sua proposta Puma, di cui vediamo i primi esemplari in commercio in questo periodo.
Intel ha ancora di più segmentato la piattaforma Centrino 2 in due offerte: consumer e business/professionale con Centrino 2 Vpro. Obiettivi da raggiungere sono una maggiore efficenza energetica, che permetta di aumentare la durata della batteria ma anche di far progettare notebook più sottili e leggeri, maggiore attenzione alla sicurezza, il tutto senza dimenticare l'aumento delle prestazioni, per ricreare l'esperienza di un pcdesktop anche su un notebook. L'idea è quella di poter garantire a un notebook a batteria almeno la durata di una riproduzione di un film su Blu-ray, il che richiede una notevole capacità di elaborazione dei componenti e di conseguenza della richiesta energetica.
Il lavoro fatto parte soprattutto da una ricerca nella diminuzione del consumo energetico, i nuovi processori Core 2 Duo sono progettati anche per avere un Tdp (Thermal Design Power, che sta ad indicare il massimo consumo da dissipare nel progetto del notebook) fino 25 Watt rispetto ai 35 della generazione precedente. A questo si aggiunge l'utilizzo delle nuove memorie RAM DDR3, che permettono di risparmiare fino a un 25% nei confronti delle DDR2 utilizzate sui notebook attuali. Inoltre le maggiori perfomance permettono di completare le operazioni in minore tempo, in questo modo il notebook entra in uno stato "di riposo" in un tempo più breve, ed è proprio in questo stato che gli ingegneri di Intel sono intervenuti per portare il processore a consumare il meno possibile. In un esempio, mettendo a paragone tre piattaforme con processori Core 2 Duo, Pentium e Celeron, si è visto come eseguendo le stesse operazioni la prima faccia segnare un consumo di 799 milliwatt per ora, contro i 1330 della seconda e i 1730 della terza. E questo sarebbe un grosso passo avanti nel risparmio della batteria se solo fosse affiancato a una ricerca più spinta e a un'adozione più rapida di pannelli di nuova generazione sui monitor dei portatili, visto che il componente più oneroso in fatto di consumo è proprio lo schermo LCD, che pesa quasi un terzo nel computo totale.
La piattaforma Centrino 2 consente inoltre di avere prestazioni grafiche migliorate, oltre a garantire una riproduzione di contenuti in alta definizione, permette ai produttori di notebook di integrare una porta HDMI, che serve per collegare il portatile a un televisore LCD o plasma, avere prestazioni grafiche 3D più elevate rispetto al passato e permette un utilizzo ibrido in combinazione con un chip video di terze parti come quelle di Ati o Nvidia, in sostanza il sistema si occupa di attivare o meno il chip esterno, più performante ma che consuma più energia, solo quando realmente necessario a seconda delle operazioni svolte, permettendo così di preservare la durata della batteria.
Nel chipset sono state anche introdotte alcune funzionalità interessanti dal punto di vista business, che Intel racchiude nel logo Centrino 2 Vpro, una sigla non del tutto nuova visto che Vpro era già stato lanciato in ambito desktop e denota le caratteristiche peculiari di un prodotto in grado per esempio di essere gestito da remoto, con tecnologie quali Active Mangement Technology. AMT è una soluzione molto utile nei dipartimenti IT delle grandi società che permette per esempio di gestire il notebook da remoto e di intervenire anche quando è spento, ma collegato alla rete elettrica, avviando il sistema operativo, gestendo solo la parte bios, risvegliando il sistema da stati di sospensione. Per far questo è stato migliorato anche il modulo di rete, sia cablata che WiFi, e nella proposta di Intel ai produttori non manca nemmeno un modulo che integra oltre al WiFi, nell'ultima release pre standard 802.11n anche il WiMax, di cui ricordiamo Intel è un strenu a sostenitrice. Nella piattaforma c'è anche spazio per la Turbo Memory, particolare memoria flash che dovrebbe aumentare le prestazioni del sistema ma oltre che aumentare il costo di produzione del notebook non comporta incrementi significativi che ne giustifichino il prezzo, dal momento che Vista non è in grado di sfruttarlo a dovere. Altro è l'attesa per i dischi SSD (Solid State Drive) al posto dei dischi tradizionli che Intel, uno dei maggiori produttori di chip NAND, spingerà a partire dalla fine dell'anno, il che potrebbe portare a una piccola rivoluzione nel campo della produzione di notebook.
I principali produttori sono pronti con il proprio lineup schierato al lancio, Acer, HP, Dell, Samsung, Lenovo, Fujitsu Siemens e Toshiba per citare i più famosi riveleranno nelle prossime ore, se già non l'hanno fatto i nuovi modelli basati su Centrino 2.

Seagate, un Barracuda da 1,5 Terabyte

La guerra dei Gbyte sugli Hard disk è ormai dei TeraByte. Seagate toglie i veli a un Barracuda da 1,5 Terabyte. Si tratta del primo disco fisso al mondo con una simile capacità, per battere Hitachi, che invece accelera su prodotti silenziosi e consumi ridotti. Secondo The Inquirer, i nuovi dischi fissi Barracuda 7200.11 di Seagate inaugurano la "11a generazione pensata per utenti che hanno l’hobby degli scaricamenti dalla rete". 2E’ un modello a 4 piatti con una velocità di trasferimento dichiarata di 120MBps. Ci sono versioni con cache da 16 e 32MB tutte e due in vendita con le versioni di minore capacità dal prossimo mese di agosto, almeno negli USA".

I modelli da 2,5 pollici dovrebbero essere commercializzati nell’ultimo trimestre. Al momento non sono stati resi noti i prezzi.

lunedì 14 luglio 2008

The Pirate Bay: cifreremo Internet

Soluzione definitiva ai problemi della privacy in rete o ennesimo sogno interrotto dei sempre troppo indaffarati owner della Baia del P2P? Fa discutere il progetto di cifratura definitiva di tutte le comunicazioni telematiche proposto da The Pirate Bay, codificato nella dicitura Transparent end-to-end encryption for the internets, IPTREE in breve. Un progetto lanciato proprio nel periodo in cui i governi adottano programmi di sorveglianza distribuita dalle dimensioni mai viste prima.

Fredrik "TiAMO" Neij, uno dei tre fondatori di TPB, presenta la bozza tecnica del sistema appunto come il tentativo di neutralizzare alla base questo genere di iniziative. Come? Spostando l'integrazione degli algoritmi di cifratura dalle applicazioni a livello dei protocolli di rete.

IPTREE dovrebbe prendere la forma di un componente o un driver di rete sostitutivo per il sistema operativo, sia esso Windows, Mac OS o Linux, capace di automatizzare le operazioni di codifica e decodifica dei flussi di informazioni. Le chiavi di cifratura generate al volo per la sessione verrebbero scambiate prima dell'effettivo invio dei dati: essendo il tutto gestito a basso livello non occorrerebbe che le applicazioni fossero compatibili o anche solo consapevoli di quello che succede durante il trasferimento.

IPTREE è pensato per essere un meccanismo flessibile e intelligente, capace, all'occorrenza, di autoescludersi qualora il server remoto non lo supportasse e di passare al volo alla comunicazione "in chiaro". Ma soprattutto IPTREE vorrebbe diventare, negli obiettivi di TiAMO e degli altri,
un sistema standard per mettere al riparo le comunicazioni online da spioni di stato e altri malintenzionati assortiti.

"Il codice dimostrativo sarà presto disponibile per Windows e Linux", promette Neji, che ammette implicitamente come IPTREE sia ancora nella sua fase embrionale e come sia tanto il lavoro che rimane da fare, soprattutto per rendere l'architettura scalabile e disponibile in maniera adeguata alla sua implementazione da parte degli amministratori di server e sistemi remoti.

Non è ancora nato e già le perplessità sulla riuscita del nuovo progetto di TPB sono tante: prima di tutto va considerato l'inevitabile impatto sulle prestazioni, poi il fatto che già oggi gli strumenti di "sniffing" più sofisticato dei flussi telematici si basino più sui pattern comportamentali dello scambio di informazioni che sul loro contenuto. Contro quelle soluzioni specializzate nell'analisi delle abitudini di navigazione come l'apparentemente già fallita NeduAd, inoltre, un sistema come IPTREE che cifra il traffico ma non può nascondere la destinazione, non appare efficace fino in fondo.

Ma soprattutto va considerato che la cifratura delle informazioni, nei fatti, è già largamente usata su Internet in un numero crescente di applicazioni: è cifrato il traffico VoIP su Skype, è cifrato lo scambio di dati su eMule, l'e-banking avviene da tempo su canali protetti e via di questo passo. Una standardizzazione delle comunicazioni protette, almeno nel breve/medio periodo, non appare un'esigenza particolarmente sentita.

C'è infine l'incognita sulla capacità, per una Baia sempre più protagonista ma sempre meno in grado di concretizzare in tempi brevi le sue proposte, di far arrivare in porto IPTREE. Dopotutto di quel Video Bay di oltre un anno fa ancora non si vede l'ombra, così come latita la recentemente annunciata introduzione del layer di protezione SSL aggiuntivo al traffico del portale.

p.s: Notizia presa da www.punto-informatico.it

IE manda in tilt l'attivazione degli iPhone

Il lancio del nuovo iPhone 3G sembra essere stato più caotico del previsto, specialmente in alcuni paesi come Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada, dove i sistemi di attivazione del dispositivo non hanno funzionato a dovere. Dopo un'attesa durata settimane, venerdì scorso lo smartphone di Apple è approdato in numerosi mercati, per la gioia dei fan in coda per aggiudicarsi uno dei primi dispositivi prodotti da Cupertino. Il lancio su larga scala ha però comportato uno sforzo organizzativo e di coordinazione molto pesante per Apple, che nonostante l'attenta pianificazione sembra essere fallito almeno in parte.

A causa di alcuni problemi tecnici legati alla registrazione dei singoli iPhone, procedura necessaria per attivare e rendere funzionanti i dispositivi, decine di migliaia di clienti hanno dovuto attendere numerose ore prima di poter oggettivamente utilizzare il tanto agognato smartphone. Un disguido tecnico non ha permesso il download da alcuni dei siti web internazionali di Apple della nuova versione di iTunes, appositamente studiata e sviluppata per attivare e gestire in maniera ottimale i nuovi iPhone 3G. L'impossibilità di ottenere l'ultima versione dell'applicativo ha così rallentato le procedure di registrazione e attivazione necessarie per rendere pienamente operativo lo smartphone. Ma le cose in Gran Bretagna sembrano essere andate ancora peggio.

Desiderosi di ottenere i primi esemplari del nuovo dispositivo, molti fan della mela hanno creato una lunga coda al di fuori di uno dei principali negozio del gestore telefonico O2, esclusivista britannico per l'iPhone, a Londra. Quella che doveva essere una semplice coda per acquistare il tanto desiderato cellulare touchscreen si è invece rivelata come un'eterna attesa, causata dal malfunzionamento dei sistemi di O2 per la registrazione dei contratti necessari per ottenere l'iPhone in abbonamento mensile. Il sistema in Rete della società telefonica richiede, infatti, l'utilizzo di Internet Explorer di Microsoft per la registrazione di un nuovo cellulare. Per ovviare all'inconveniente, e mantenere ben visibili i propri Mac al posto dei PC, Apple aveva approntato nel negozio di Regent Street a Londra alcuni software di virtualizzazione per utilizzare Internet Explorer sui suoi sistemi.

Nonostante la presenza dei due sistemi, Mac e Windows, il sistema di registrazione si bloccava dopo i primi passaggi, impedendo agli addetti di O2 di attivare i contratti e gli iPhone 3G. Stando alle informazioni fornite dal sito di informazione Macworld, il fenomeno si sarebbe verificato in numerosi negozi O2 della nazione, creando non poca delusione negli appassionati dello smartphone, impossibilitati ad acquistare il dispositivo per cui si erano messi in coda alcune ore prima.

Gli addetti di alcuni store di O2 non si sono dati per vinti e hanno iniziato una registrazione preliminare segnando con carta e penna codici dei telefoni e nominativi degli acquirenti, ma la procedura non sembra aver accorciato di molto i momenti di attesa. Verso la fine della prima giornata di commercializzazione dell'iPhone 3G i problemi sono progressivamente rientrati, consentendo acquisiti e procedure di registrazione più rapidi.

La decisione di rilasciare nella medesima giornata un alto numero di innovazioni, dal nuovo iTunes a MobileMe passando per la commercializzazione del nuovo iPhone, si è rivelata di difficile realizzazione per Apple, che ha dovuto affrontare non pochi problemi organizzativi. Mentre migliaia di clienti tentavano invano di registrare e attivare il loro iPhone, molti altri utenti della mela hanno avuto non pochi problemi con la transizione dal sistema ".Mac" alla nuova serie di funzioni "cloud" di MobileMe.

Nonostante l'alto numero di notizie fornite nel corso delle ultime settimane, a ridosso dell'attivazione del nuovo servizio le informazioni da parte di Apple sono state spesso lacunose e frammentarie. La sezione del Forum di Apple dedicata ai servizi MobileMe contiene già alcune migliaia di messaggi, inviati dagli utenti inquieti per il lungo periodo di down dei servizi di posta elettronica (in alcuni casi decine di ore) e disorientati dall'arrivo a macchia di leopardo del nuovo servizio "cloud". La transizione, per taluni non indolore, tra .Mac e MobileMe dovrebbe concludersi entro il 24 luglio.

Saldi on line, come evitare le truffe


E' tempo di saldi e sono ormai tanti i negozi in Rete che offrono prodotti a prezzi vantaggiosi. Cifre che spesso rappresentano dei veri e propri affari per i cyberconsumatori, ma che allo stesso tempo possono nascondere delusioni e raggiri. In questi giorni, ad es., il Centro per i Diritti del Cittadino (CODICI), Associazione dedita alla tutela dei diritti dei cittadini, ha pubblicato un utile vademecum per orientarsi nella giungla dei saldi on line; 10 regole d'oro (riportate integralmente a seguire) destinate a chi ama fare shopping su Internet e vuole approfittare dei prezzi ribassati offerti dai vari siti Web: 1) Usare un browser sicuro, ossia un programma di navigazione noto e aggiornare regolarmente antivirus, firewall e software di sicurezza;
2) Utilizzare password non facilmente crackabili da malintenzionati;
3) Controllare sempre la presenza del lucchetto sui siti web sicuri;
4) Dubitare di siti sconosciuti che promuovono sconti troppo allettanti: mentre si è alla ricerca di occasioni, il rischio di incappare in truffe è maggiore;
5) Prediligere il pc di casa: quello dell'ufficio potrebbe essere meno sicuro nel proteggere i dati delle carte di credito;
6) Controllare che il venditore oltre all’indirizzo di posta elettronica abbia anche una sede con un indirizzo reale e un numero di telefono a cui rivolgersi in caso di problemi legati all’acquisto del prodotto;
7) Prediligere l’uso di carte prepagate;
8) Verificare che sulla proposta di contratto siano presenti le informazioni sul diritto di recesso e sulle modalità per esercitarlo;
9) Ricordare che anche comprando on line da venditori italiani, per acquisti superiori alle 25,00 Euro (IVA INCLUSA), vale il diritto di recesso da esercitare entro sette giorni, a decorrere dalla data di consegna della merce o di sottoscrizione dell’ordine per beni immateriali;
10) Tenere ogni ricevuta ed esaminare ciascun pagamento.
Anche su eBay non mancano i saldi, e da una semplice ricerca per parola chiave compaiono oltre 1000 inserzioni che nel solo titolo richiamano il fatidico termine (v. immagine a seguire).
eBay Saldi
Borse, scarpe, orologi, telefonia, articoli per bricolage, fumettistica... si trovano saldi ovunque, secondo un'accezione fuori dal comune e che spesso si rivela un subdolo stratagemma per indurre in ignari acquirenti l'illusione dell'affare a portata di mouse. Cos'altro è bene sapere, quindi, per evitare raggiri? Aste on line o e-shops, ciò che noi di InterTraders suggeriamo a chi si affaccia in Rete in cerca dell'affare di fine stagione è di: - valutare con attenzione il contesto in cui si acquista la merce, in particolare se chi vende lo fa tramite portali d'aste (dove è frequente la presenza di merce contraffatta smerciabile a prezzi fortemente ribassati) o in maniera improvvisata (è il caso di siti web poco conosciuti, aperti da poco tempo e con informazioni sul venditore mancanti o incomplete); - prestare attenzione alle garanzie offerte dal venditore; la presenza di saldi, infatti, non preclude al consumatore la possibilità di avvalersi del diritto di recesso e delle garanzie di cui al D. Lgs. 6 settembre 2005, n. 206 (c.d. Codice del Consumo); - prestare attenzione ad eventuali limitazioni pretestuose poste dai venditori a chi acquista la merce in questione, in particolare: al rifiuto di accettare il pagamento con carta di credito o con PayPal, all'addebito di commissioni extra a vario titolo o di ingiustificate spese di gestione dell'ordine o di spedizione; - diffidare da chi pubblicizza saldi di fine stagione sulla merce più disparata; il D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 114 al co.3 art. 15 stabilisce, infatti, che le vendite di fine stagione "riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo". Le tante eccezioni presenti in Rete, pertanto, possono nascondere astuti tentativi di rivendere merce vecchia o difettata. - avvalersi, ove possibile, della cache dei motori di ricerca come Google per visualizzare le pagine più vecchie dell'e-shop che ci interessa e confrontare, quindi, il prezzo attuale della merce con quello precedente all'inizio dei saldi.

Microsoft ufficializza la nuova Xbox 360 da 60 GB

Come già vi avevamo preannunciato, Microsoft ha ufficialmente rivelato la nuova console Xbox 360 dotata di hard disk da 60 GB.

La console da 60 GB che sostituisce quella attuale da 20 GB, sarà disponibile nei negozi statunitensi e cadadesi dai primi di agosto a un prezzo di 349 dollari, lo stesso costo che aveva fino a oggi il modello da 20 GB. Microsoft conferma che l'attuale Xbox 360 Pro subirà il già previsto taglio di prezzi di 50 dollari, sarà quindi disponibile sugli scaffali a un costo di 299 dollari, e resterà in commercio fino a esaurimento scorte.

Non si può parlare di una riduzione di prezzo vera e propria per Xbox 360 in America perchè il calo di 50 dollari non riguarderà le versioni Core ed Elite e, una volta esaurite le scorte di Xbox 360 da 20 GB, negli Stati Uniti torneranno a essere disponibili le consuete tre differenti versioni: Core, Pro da 60 GB ed Elite, ciascuna con l'identico prezzo odierno (l'unica differenza sarà, appunto, la nuova capienza del disco rigido nella versione Pro).

Che l'annuncio di Microsoft riguardi esclusivamente la maggiore capienza del disco rigido è confermato da Albert Penello, direttore della gestione prodotti Xbox, che ha detto: "Sappiamo che i consumatori hanno bisogno di più spazio per archiviare gli incredibili contenuti digitali che Xbox 360 offre, stiamo dando loro questà possibilità senza nessun costo aggiuntivo", Penello ha poi proseguito su questo punto, "nessun dispositivo offre la profondità e la larghezza d'intrattenimento che Xbox 360 garatisce, e ora si avrà una capacità di archiviazione tripla per gestire tutti i grandi contenuti offerti".

Non è ancora dato di sapere se o quando, il nuovo modello di Xbox 360, sarà disiponibile anche sul mercato europeo, ma ulteriori informazioni potrebbero essere fornite questa sera durante la conferenza Microsoft al E3 Media & Business Summit 2008, sulla quale sarete puntualmente informati attraverso le pagine di GameStar.