Il lancio del nuovo iPhone 3G sembra essere stato più caotico del previsto, specialmente in alcuni paesi come Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada, dove i sistemi di attivazione del dispositivo non hanno funzionato a dovere. Dopo un'attesa durata settimane, venerdì scorso lo smartphone di Apple è approdato in numerosi mercati, per la gioia dei fan in coda per aggiudicarsi uno dei primi dispositivi prodotti da Cupertino. Il lancio su larga scala ha però comportato uno sforzo organizzativo e di coordinazione molto pesante per Apple, che nonostante l'attenta pianificazione sembra essere fallito almeno in parte.
A causa di alcuni problemi tecnici legati alla registrazione dei singoli iPhone, procedura necessaria per attivare e rendere funzionanti i dispositivi, decine di migliaia di clienti hanno dovuto attendere numerose ore prima di poter oggettivamente utilizzare il tanto agognato smartphone. Un disguido tecnico non ha permesso il download da alcuni dei siti web internazionali di Apple della nuova versione di iTunes, appositamente studiata e sviluppata per attivare e gestire in maniera ottimale i nuovi iPhone 3G. L'impossibilità di ottenere l'ultima versione dell'applicativo ha così rallentato le procedure di registrazione e attivazione necessarie per rendere pienamente operativo lo smartphone. Ma le cose in Gran Bretagna sembrano essere andate ancora peggio.
Desiderosi di ottenere i primi esemplari del nuovo dispositivo, molti fan della mela hanno creato una lunga coda al di fuori di uno dei principali negozio del gestore telefonico O2, esclusivista britannico per l'iPhone, a Londra. Quella che doveva essere una semplice coda per acquistare il tanto desiderato cellulare touchscreen si è invece rivelata come un'eterna attesa, causata dal malfunzionamento dei sistemi di O2 per la registrazione dei contratti necessari per ottenere l'iPhone in abbonamento mensile. Il sistema in Rete della società telefonica richiede, infatti, l'utilizzo di Internet Explorer di Microsoft per la registrazione di un nuovo cellulare. Per ovviare all'inconveniente, e mantenere ben visibili i propri Mac al posto dei PC, Apple aveva approntato nel negozio di Regent Street a Londra alcuni software di virtualizzazione per utilizzare Internet Explorer sui suoi sistemi.
Nonostante la presenza dei due sistemi, Mac e Windows, il sistema di registrazione si bloccava dopo i primi passaggi, impedendo agli addetti di O2 di attivare i contratti e gli iPhone 3G. Stando alle informazioni fornite dal sito di informazione Macworld, il fenomeno si sarebbe verificato in numerosi negozi O2 della nazione, creando non poca delusione negli appassionati dello smartphone, impossibilitati ad acquistare il dispositivo per cui si erano messi in coda alcune ore prima.
Gli addetti di alcuni store di O2 non si sono dati per vinti e hanno iniziato una registrazione preliminare segnando con carta e penna codici dei telefoni e nominativi degli acquirenti, ma la procedura non sembra aver accorciato di molto i momenti di attesa. Verso la fine della prima giornata di commercializzazione dell'iPhone 3G i problemi sono progressivamente rientrati, consentendo acquisiti e procedure di registrazione più rapidi.
La decisione di rilasciare nella medesima giornata un alto numero di innovazioni, dal nuovo iTunes a MobileMe passando per la commercializzazione del nuovo iPhone, si è rivelata di difficile realizzazione per Apple, che ha dovuto affrontare non pochi problemi organizzativi. Mentre migliaia di clienti tentavano invano di registrare e attivare il loro iPhone, molti altri utenti della mela hanno avuto non pochi problemi con la transizione dal sistema ".Mac" alla nuova serie di funzioni "cloud" di MobileMe.
Nonostante l'alto numero di notizie fornite nel corso delle ultime settimane, a ridosso dell'attivazione del nuovo servizio le informazioni da parte di Apple sono state spesso lacunose e frammentarie. La sezione del Forum di Apple dedicata ai servizi MobileMe contiene già alcune migliaia di messaggi, inviati dagli utenti inquieti per il lungo periodo di down dei servizi di posta elettronica (in alcuni casi decine di ore) e disorientati dall'arrivo a macchia di leopardo del nuovo servizio "cloud". La transizione, per taluni non indolore, tra .Mac e MobileMe dovrebbe concludersi entro il 24 luglio.
Nessun commento:
Posta un commento